UIL SCUOLA "IL MANIFESTO" in uscita ven 17 novembre 2017

Carissimi LA UIL SCUOLA  invio le motivazioni per cui il sindacato unitario continua a porre in primo piano la scuola pubblica e la sua funzione .Informo che venerdì ci sarà una conferenza stampa  che informerà tutta la cittadinanza  del testo che invio in allegato,sarà utile acquistare il giornale.

Probabilmente martedì ci sarà una manifestazione  unitaria di pomeriggio  :i tempi e i modi li comunicherò entro venerdì .INTANTO LEGGETE IL “MANIFESTO “ E SCRIVETEMI IL VOSTRO PUNTO DI VISTA .Come   uil scuola saremo propensi anche a una raccolta firme che faremo alle prossime assemblee. Un cordiale saluto Prof.DENIS Marangon segr.territoriale uil scuola Rovigo

 N.B    .informo che oggi e’ in discussione il ricorso GAE  e massimo tra due settimane ci sarà la risposta che tanto attendiamo per I DOCENTI CHE chi si trovano  inseriti con riserva nelle graduatorie succitate  .La situazione potrebbe sbloccarsi ,speriamo in positivo .Un caro saluto ,la segreteria UIL SCUOLA I ROVIGO

"IL MANIFESTO"

1 La scuola è un bene comune che appartiene al Paese e non può essere oggetto di riforme non condivise  e calate dall’alto: rappresenta invece una risorsa fondamentale di crescita umana e civile per le persone e la società, una priorità su cui far convergere gli interessi dell’intera comunità nazionale.

2. La scuola è aperta a tutti, anche alle nuove italiane e ai nuovi italiani e a chiunque approdi nel nostro Paese, ed è al servizio della persona e della società. In quanto tale, essa è funzionale alla rimozione delle disuguaglianze, enormemente accresciute in questi anni anche per la sottrazione di risorse operata a danno del sistema di istruzione.

3. L’istruzione, dalla prima infanzia all’età adulta, è una condizione decisiva per lo sviluppo del Paese. Per questo occorrono scelte conseguenti di investimento, a tutti i livelli, allineato alla media dei Paesi Ocse. E occorrono politiche mirate, che valorizzino l’autonomia delle istituzioni scolastiche e le diverse professionalità che in esse operano, garantendo a chi lavora nella scuola italiana un trattamento in linea con il resto d’Europa in termini di considerazione sociale e riconoscimento retributivo.

4. La scuola si prende cura delle allieve e degli allievi, mettendo al centro le loro domande di senso e proponendo esperienze di apprendimento significative, attraverso metodologie appropriate, in una relazione educativa improntata ai principi di ascolto, dialogo e confronto. Garantire una  istruzione di qualità a tutti e una piena accoglienza, anche a chi proviene da culture e mondi diversi, è la premessa al riconoscimento di una piena cittadinanza.

5. La scuola opera per offrire a tutte e a tutti, senza lasciare indietro nessuno,  le migliori opportunità di crescita in vista di un inserimento attivo e consapevole nella società e nel mondo del lavoro, e orienta le scelte di ciascuno promuovendo talenti, vocazioni e aspirazioni di cui tutti sono portatori.

6. La scuola si realizza come comunità professionale e di apprendimento. Si prende cura della qualità della didattica in aula e in laboratorio, della formazione in servizio, dello sviluppo del lavoro in team, della realizzazione di progetti connotati da innovazione, ricerca e verifica sul campo.

7. La scuola dimostra ogni giorno che l’arte, la scienza, la cultura non sono riducibili a processi burocratici, a parametri economici, a logiche classificatorie e meritocratiche, e ispira la propria azione valutativa a criteri di equità, miglioramento e trasparenza.

8. La scuola fonda la sua organizzazione su organi di autogoverno eletti dalla comunità di riferimento e si avvale dell’apporto di tutte le professionalità che vi operano, nel rispetto delle diverse competenze e responsabilità, incompatibili con gerarchizzazioni forzate.

9. La scuola non è un luogo di addestramento al lavoro, ma è una comunità educativa che attraverso l’incontro con la cultura, i saperi, l’apprendimento permanente e la pratica della cittadinanza attiva e della democrazia, concorre  a rimuovere gli ostacoli che impediscono la crescita e la realizzazione della persona, del cittadino e del lavoratore.

10. La scuola italiana non ha bisogno di proclami o di improbabili riforme epocali, ma di concrete misure, unite ad una visione prospettica fondata su solidi principi educativi e su valori condivisi propri della Costituzione.

11. La scuola, come Istituzione e Autonomia della Repubblica, consapevole del compito di educare e istruire che la società le affida, si impegna a rafforzare il dialogo con le famiglie e con la più vasta comunità sociale. Istituzioni pubbliche  e società civile sono chiamate a costruire una grande alleanza per una scuola di qualità che continui ad essere patrimonio comune, motore di sviluppo, fattore di crescita e speranza per le future generazioni.