Page 9 - Giornalino "Celio-Roccati" n.3

NOtizie dalla

SCUOLA

Il lato oscuro del Polesine

Conoscere le infiltrazioni mafiose è il primo sistema per contrastarle

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Rovigo è la provincia veneta dove sono CSV con incarico di tesoriere negli anni
presenti più infiltrazioni mafiose. Lo dice il 2009-2011. Oggi lavora come assistente
rapporto dell‟Eurispes, presentato a Roma tecnico all‟Ufficio del Genio Civile di Rovigo
nella sede della Direzione Nazionale e dal 1987 fa parte dell‟Associazione Centro
Antimafia. Il report dell‟ente di ricerca Documentazione Polesano Onlus, di cui è
presenta chiaramente la possibilità della stato presidente e con cui ha curato il recupero
presenza di attività mafiose nella nostra di una villa sequestrata alla Mafia e divenuta
provincia. la Casa della Legalità a Salvaterra.

Le illegalità di carattere mafioso sono presenti
anche in una realtà così piccola come la nostra
città, dal semplice “salto degli scontrini” alle
attività di giochi d‟azzardo, praticate in ben
quattro sale giochi a Rovigo. Non quindi il
classico cliché della mafia al Sud Italia, dove
vi sono attività criminali organizzate quali la
siciliana Cosa Nostra, la Camorra campana e
la Ndrangheta calabrese. “La criminalità è un
po‟ ovunque, - ha detto Agnoletto - tutto parte
dai nostri comportamenti. A preoccupare è il
comportamento di totale indifferenza che
molte volte si presenta quando viene
compiuta un‟illegalità. Per combattere le
attività illegali bisogna agire anche nelle
semplici attività quotidiane, se si vuole
combattere una piaga che ormai da secoli
perturba il nostro paese”. Per farlo è

senz‟altro importante partire
Abbiamo avuto modo di discutere di questo dall‟informazione: il 23 maggio si è celebrato,
tema con Remo Agnoletto, in prima linea per ad esempio, l‟anniversario della morte di
la lotta contro la mafia. Agnoletto è nato a Giovanni Falcone, e la conoscenza è il primo
Rovigo nel 1958, è stato Consigliere passo per cercare di abbattere questo grande
dell‟Associazione Polesine Solidale e del problema..

Irene Fama ed Elisabetta Giordani

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